Video

Raccolta di video sul razzismo istituzionale

La puntata dal titolo Caccia agli zingari della trasmissione “Presa Diretta” di Riccardo Iacona, andata in onda il 22/2/2009

La puntata dal titolo Respinti della trasmissione “Presa Diretta” di Riccardo Iacona, andata in onda il 6/9/2009

La puntata dal titolo  Fratelli Tunisini della trasmissione “Presa Diretta” di Riccardo Iacona, andata in onda l’8/1/2012

La puntata dal titolo Speciale Libia della trasmissione “Presa Diretta” di Riccardo Iacona, andata in onda il 2/4/2012

Il documentario Lampedusa Next Stop di Nicola Angrisano. La videonarrazione di tre giorni a Lampedusa durante gli sbarchi dalla Tunisia. Un’isola trasformata in “confino” per i migranti tunisini e i suoi stessi abitanti. Per denunciare la costruzione spettacolare e la speculazione politica sulla cosiddetta “emergenza invasione” e per rivendicare il diritto di accoglienza e la libertà di circolazione nel Mediterraneo.

Il tempo delle Arance. Immigrati e apartheid a Rosarno di Nicola Angrisano. Video realizzato il 9 gennaio 2010, durante il pogrom anti-immigrati e le deportazioni di massa seguite al ferimento di quattro braccianti africani e alla conseguente rivolta dei migranti

Il cortometraggio Caramadre di Matteo Pianezzi. Cortometraggio vincitore del premio GIACS, realizzato durante la settimana: TRALESPONDE 16/22 maggio 2011 Mazara del vallo. Una storia di sempre.

COME UN UOMO SULLA TERRA, Italia 2008, di Andrea Segre, Dagmawi Yimer con la collaborazione di Riccardo Biadene. “Un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste.”

Cortometraggio L’Amore ai tempi della frontiera. Regia e suono: Alexandra D’Onofrio Fotografie: Alessio Genovese Montaggio: Antonio Augugliaro. Facciamo sempre di tutto per frapporre distanze incolmabili tra un “noi” e un “loro”. Fuggono dalla fame, dalla guerra, dalla disperazione. Sono profughi, rifugiati, clandestini. E così finisce che non pensiamo mai alle cose normali. Al desiderio, alla follia della gioventù, al gusto dell’avventura e perché no all’amore. Chi l’avrebbe detto, ad esempio, che dietro alla più violenta rivolta del centro di identificazione e espulsione di Chinisia, a Trapani, ci fosse una bellissima e commovente storia d’amore?

Reportage LasciateCIEntrare. Dal 23 al 27 aprile riparte la mobilitazione LasciateCIEntrare che, insieme alla campagna europea OPEN ACCESS NOW, porta parlamentari e operatori dell’informazione a visitare i CIE, Centri di identificazione ed espulsione per migranti per riportare l’attenzione pubblica su questo tema.

Trapani: il Cie della vergogna, violenza tra i cancelli colorati 97978?video=&ref=HREC1-9 Il Centro di accoglienza di Milo alla periferia del capoluogo siciliano ospita oltre 200 persone in attesa di identificazione. Non hanno compiuto reati ma dovranno star dentro fino a 18 mesi in condizioni disumane anche se la struttura è recentissima. Scontri, tentativi di fuga, botte e uso degli idranti nelle immagini esclusive girate dagli stessi ospiti con i telefonini. di RAFFAELLA COSENTINO e ALESSIO GENOVESE

(si veda anche l’inchiesta collegata al video: Cie: i carceri fuorilegge http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/06/09/news/storie_cie-36856829/)


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